Cinema

MANOLETE

MANOLETE

Manuel Rodríguez (Adrien Brody), meglio conosciuto come "Manolete", è un famosissimo torero. E’ un uomo timido, austero, di poche parole e dall’aspetto desolatamente triste; durante la stagione delle corride Manolete viaggia costantemente, passando di arena in arena. Lupe Sino (Penélope Cruz) invece, è una donna bellissima, schietta, orgogliosa, sensibile e con un passato turbolento alle spalle. Prima che si innamorasse di lei, il torero aveva un solo obbiettivo: diventare famoso. Grazie a Lupe, Manolete sembra aver trovato un nuovo scopo nella vita. Ma un’ombra incombe sui due amanti. Manolete è innamorato della morte mentre Lupe è innamorata della vita. Lupe insegna al matador ad amare la vita e, allo stesso tempo, a temere la morte.

Attraverso la sua tormentata storia d'amore, che sconvolse la Spagna franchista perchè vissuta senza un matrimonio a sancirla, riviviamo la breve ed intensa vita del torero Manolete, talento unico della corrida. Fu lui a riportare austerità ed eleganza all'interno delle arene e fu lui a rinnovare l'arte della corrida. Durante il suo breve trionfo, morì a soli 30 anni, realizzò il sogno di tutti coloro che vennero prima di lui: riempire le arene di folle entusiaste. Reinventò la "Fiesta", dimenticò la paura e giocò con la morte.

La pellicola è un gioco temporale tra gli inizi della sua storia d'amore e gli ultimi giorni della sua vita. Narrati quasi giornalisticamente, non sarebbero di grande impatto se non fosse per lo sguardo duro ed allo stesso tempo pazzo d'amore capace di assumere il Manolete in questione, l'attore Adrien Brody. La sceneggiatura infatti pecca di quella sensibilità necessaria per parlare di una storia d'amore, sconfinando in qualche scena su comportamenti piuttosto illogici. Fortunatamente se Meyjes ha peccato di superficialità nello sviscerare l'anima dei due personaggi, ha compensato con una buona regia, supportata da una buona fotografia affidata a Robert Yeoman.